martedì 25 settembre 2012

Weekend preistorico: Ötzi

Due weekend fa io e la Pelosa Metà siamo finalmente riusciti a fare il weekend all'insegna della preistoria che sognavamo da un po'. Il sabato siamo stati Bolzano, poi abbiamo dormito in un B&B a Pescarzo, un paesino dichiarato patrimonio Unesco vicino a Capo di Ponte, e il giorno dopo siamo andati a visitare un paio di siti di incisioni rupestri in val Camonica. In caso l'idea vi piaccia un consiglio: non fate come noi, piuttosto fate tutto il weekend in val Camonica e Bolzano a parte, magari associato ad altro e magari portando degli amici che dividano i costi se andate in macchina, perché abbiamo speso un sacco fra autostrada, benzina (anche perché secondo tradizione ci siamo drammaticamente persi), cibo, alloggio e musei. Ho deciso di dividere il viaggio in post a seconda della località, perché mi sembrava più comodo per chi volesse consigli pratici per un'eventuale gita.

Siamo andati per prima cosa a Bolzano a vedere la mostra speciale su Ötzi, l'uomo dell'età del rame (vissuto circa 5300 anni fa) trovato mummificato in ottime condizioni insieme al suo equipaggiamento (non l'avessero rovinato con il martello pneumatico mentre lo disseppellivano, GRRR!!!). In occasione dei 20 anni dalla scoperta della mummia tutto il museo è stato riconvertito a mostra sull'argomento, ed evidentemente la cosa funziona perché l'hanno prolungata fino al 13 gennaio 2013.

La mostra era favolosa, ovviamente il top erano la mummia e l'attrezzatura, ma c'erano parti interessantissime come l'analisi medica dell'uomo dei ghiacci (già si mangiavano troppi grassi animali allora), la nuova ricostruzione che ne hanno fatto (foto in alto), e la parte sulla sua misteriosa uccisione (gli hanno trovato una punta di freccia nella spalla, ma non capiscono se sia morto per quello o chi possa averlo ucciso). Altre parti come i documenti sul ritrovamento o le interviste agli addetti al marketing che ammettevano di voler spennare i turisti erano evitabili, ma c'erano chicche nonsense come le lettere delle persone convinte di essere reincarnazioni di Ötzi.

venerdì 14 settembre 2012

The inheritors (William Golding)

Un altro libro sulla preistoria, e ancora meglio sull'incontro fra Sapiens e Neanderthal, scritto nientemeno che da Signore-delle-mosche Golding!
Per prima cosa un grosso ringraziamento a Tapiroullant che non solo me l'ha fatto conoscere tramite la sua ottima recensione (che vi consiglio, visto che affrontiamo il libro da punti di vista un po'diversi), ma me l'ha anche prestato ^^
Per seconda cosa le brutte notizie: c'è stata un'edizione italiana del libro chiamata "Uomini nudi" (mmm, sexy!), ma è vecchissima e probabilmente introvabile. La soluzione è leggere il libro in originale come ho fatto io, però vi avverto che l'ho trovato parecchio difficile, per cui se non siete molto ferrati vi consiglio di non provarci nemmeno, ha fatto fatica anche Tapiroullant che legge moltissimo in inglese.
Parte della difficoltà, però, non viene dall'inglese, ma dal fatto che la storia è raccontata dal punto di vista di uno dei Neanderthal (non proprio attraverso i suoi occhi, ma più spesso "nei pressi" del personaggio), Lok, che peraltro è il più stupido della tribù. Quindi alcune situazioni che Lok non capisce sono descritte in modo tale che ci si mette parecchio a realizzare cosa avvenga davvero, soprattutto per quanto riguarda la descrizione delle attività sapiens. E' un modo di raccontare molto interessante, anche perché Golding immagina un tipo di pensiero diverso dal nostro, un pensiero che funziona principalmente attraverso immagini statiche. Immagina anche che i Neanderthal abbiano grosse difficoltà a comporre pensieri astratti e che abbiano una rozza forma di telepatia con cui riescono a trasmettersi queste immagini. Il problema è che non sempre Golding riesce a rendere bene questa differenza (concordo con Tapiroullant: a volte questa storia delle immagini sembra mascherare un pensiero che di fatto non è diverso dal nostro) e che di sicuro contribuisce a creare confusione nel lettore.
Per fortuna la storia in sé non è male una volta che si superano le difficoltà linguistiche. Si configura come una sorta di thriller: i membri della tribù cominciano a sparire e sull'irraggiungibile isola al centro del lago vicino a cui vivono compare una nuova gente...

ATTENDIBILITA' SCIENTIFICA
Ciò che mi ha colpito di più del libro è la descrizione dei Neanderthal, totalmente diversi da quanto ipotizzato dagli studi più recenti: sono Neanderthal anni '50 che camminano curvi, sono molto pelosi (tanto che i neonati si attaccano al pelo della madre), non sanno produrre il fuoco né costruire armi, vanno in giro nudi, hanno un pensiero molto semplice con difficoltà di astrazione, non amano l'acqua.
Tuttavia venerano una divinità femminile che vedono come madre del mondo, seppelliscono i morti (ma non hanno rispetto per gli antenati, tanto che scavano le vecchie tombe per utilizzarle per le nuove sepolture), nutrono sentimenti gli uni per gli altri e ritengono una grave colpa l'uccisione di animali (infatti mangiano solo quelli uccisi da qualche predatore), rispettano gli anziani, interpretano la forma di una radice come una figura umana stilizzata (un processo d'astrazione di alto livello). In più migrano stagionalmente fra luoghi prestabiliti, si dividono i compiti per genere e hanno una gerarchia: l'uomo più anziano "pensa" e decide i piani d'azione per la tribù, la donna più anziana è una sorta di sacerdotessa del principio femminile e sovrintende al fuoco.
Bene, adesso che ho elencato le caratteristiche dei Neanderthal di Golding posso analizzarle, insieme ad altri elementi che compaiono qua e là nel libro. Premetto che i Neanderthal mi interessano molto, ma che è possibile che le mie informazioni siano datate, lacunose (o influenzate dalla Mc Auel XD), quindi potete correggermi o aggiungere altro all'analisi.
Attenzione: molto di quello che dico qui proviene dalla conferenza di uno degli organizzatori di "The Great History of Human Diversity". Quindi potrebbe interessarvi anche se non vi importa del libro, perché alcune delle cose che dirò sono scoperte recentissime!

- I Neanderthal camminavano sicuramente eretti e dalle ricostruzioni pare non fossero poi così pelosi
- Sapevano costruire manufatti, e non solo di utilità pratica, infatti sono stati rinvenuti oggetti come una piccola faccia scolpita, una sorta di flauto e un braccialetto e si è scoperto che si adornavano i capelli di piume di rapace scelte accuratamente allo scopo. Il livello tecnologico descritto nel libro quindi è sicuramente scorretto
- Seppellivano certamente i loro morti in posizione fetale come nel libro (e in una tomba sono anche stati ritrovati dei fiori), ma che io sappia non ci sono testimonianze di un culto Neanderthal della grande madre terra. Le varie statuette di donne dalla forme materne esagerate (le cosiddette veneri) sono Sapiens. Tuttavia non ci sono testimonianze nemmeno del contrario
- Pare che dei nostri antenati (ma mooooolto più remoti dei Neanderthal, appena dopo l'uscita dalle foreste) seguissero gli itinerari dei carnivori per nutrirsi degli avanzi di carne prima dell'invenzione della caccia. Tuttavia, a parte aver attribuito questo comportamento alla specie sbagliata, il fatto che Golding ponga l'uccisione come tabù consapevole suona male, fa tanto buon selvaggio Roussoiano.
- Mi lascia perplessa la presenza di tigri dai denti a sciabola (descritte come una sorta di vampiri da Lok XD), secondo quanto ne so all'epoca dovevano essere quasi estinte o estinte del tutto
- La Auel ipotizza che i Neanderthal avessero problemi a nuotare perché le loro ossa erano più pesanti delle nostre. Se è vero la paura dell'acqua assume un senso.
- Il pensiero Neanderthal è un argomento discusso perché ovviamente nessuno ne ha mai conosciuto uno vivo. Quello che si sa è che aveva un cervello più grande di noi Sapiens, ma distribuito diversamente: i lobi frontali erano meno sviluppati e quelli occipitali di più. A seconda delle diverse funzioni delle varie zone del cervello si possono quindi fare ipotesi sul tipo di pensiero che corrisponde a questo diverso sviluppo. La Mc.Auel teorizza che per loro fosse molto più difficile innovare, ma che avessero una memoria molto migliore e immagina addirittura la presenza nei Neanderthal di una memoria ancestrale tramandata fra le generazioni (il che è molto affascinante a livello letterario, ma, temo, improbabile).
- La teoria secondo cui i Neanderthal si sarebbero estinti perché sterminati dai Sapiens sono state definitivamente cassate. Non solo le due specie hanno convissuto in Europa per più di 10.000 anni (e non solo loro, c'erano altre specie umane in giro), ma le ultime scoperte evidenziano la convivenza contemporanea in certi siti e la possibilità che si siano creati scambi commerciali e culturali (oltre agli scambi genetici che le ultime analisi del DNA sembrano testimoniare). Pare che quello che li ha fregati alla fine sia stata la pressione demografica

Per molti versi i Neanderthal di Golding sarebbero molto più realistici se invece di Neanderthal fossero una forma umana precedente. Il problema, ovviamente, è che in tal caso non si potrebbe immaginare un incontro con i Sapiens (vedere Wikipedia per credere...con riserva). Forse la soluzione sarebbe una forma contemporanea al sapiens molto più "arretrata", ma non saprei proporre un candidato convincente.

venerdì 7 settembre 2012

In time

http://en.wikipedia.org/wiki/In_Time
L'altro giorno mi sono vista questo film. Le premesse erano ottime: nel futuro l'invecchiamento cellulare degli esseri umani viene bloccato a 25 anni, da quel momento l'aspetto rimane invariato fino alla morte. Inoltre il tempo vitale ha preso il posto della moneta e può essere trasferito tramite il tocco e immagazzinato. I ricchi possono vivere in eterno, mentre i poveracci del ghetto vivono letteralmente alla giornata.
Figo, vero?
Però wikipediando ho scoperto che si sospettano plagi, visto che l'idea base è molto simile a quella del racconto "«Pentiti Arlecchino!» disse l'uomo del tic-tac" (Repent, Harlequin! Said the Ticktockman) di Harlan Ellison e dei film "Absolon" e "La fuga di Logan". Peccato perché l'ambientazione è la cosa migliore del film.
Per il resto è il classico filmaccio americano con sparatorie, sboronate di vario tipo, protagonisti raccomandatissimi che ce la fanno non si  sa come in situazioni assurde, pupe che corrono sui tetti con i tacchi alti ecc ecc, il tutto condito da un cast di ultrafamosi: i protagonisti sono Justin Timbelake (! D:) e Amanda qualcosa, quella di Mamma mia!, poi ci sono 13 di Dr.House e Leonard di Big bang theory (che è l'unico brutto del film) e chissà quanti altri che non ho riconosciuto.
Insomma, se volete vedervi un sano filmaccio d'azione è perfetto, ma se vi aspettate qualcosa di più rimarrete delusi.

mercoledì 5 settembre 2012

Perchè James bond non è niente a confronto della puttana sacra della Carey



La trilogia di Kushiel di Jaqueline Carey è incentrata sulla figura di Phédre, una prostituta sacra con tendenze masochiste derivanti da una predestinazione divina, che viene addestrata ad essere una spia.
L'ambientazione è un'ucronia medievale fighissima: il paese della protagonista è Terra d'Ange, è una sorta di Francia che venera il figlio di Gesù e della Maddalena, Elua, il cui unico comandamento è "ama a tuo piacimento". La repubblica della Serenissima venera Baal-Iuppiter e Asherat, la dea del mare, mentre il cristianesimo è rimasto una setta ebraica e così via. Tutti questi dei intervengono effettivamente nel romanzo (forse anche un po'troppo). Tuttavia mi chiedo se l'ambientazione sia davvero un'uronia come spero (e a quel punto quale sia l'evento scatenante) o se sia un'accozzaglia di idee carine spapagnate su una mappa del mondo. Alla fine della prima trilogia ancora non è chiaro.
Invece la parte spionistica non è male nel primo romanzo, ma è debole negli altri due (la protagonista ad un certo punto va in giro a chiedere dov'è la sua pericolosissima nemica a persone che probabilmente la stanno nascondendo, un genio), che sono migliori come romanzi di avventura. Anche la storia d'amore del primo romanzo non è niente male, mentre nel seguito non ci sono sviluppi particolarmente interessanti.
Le scene di sesso ovviamente sono per la maggior parte S&M. Io non le trovo malaccio, ma secondo una mia amica sono troppo poco particolareggiate, mentre un'altra mia amica non leggerà la trilogia perché c'è del sesso sadomaso. Bè, io vi ho avvertito.
Alla prima trilogia fa seguito una seconda (che non ho letto) che ha per protagonista un personaggio maschile già comparso nella saga. Anche se la prima trilogia non era incredibile, era abbastanza carina, quindi ci sto facendo un pensierino.

lunedì 3 settembre 2012

Chichen Itzà


Chichen Itza, uno dei più importanti siti archeologici Maya! L'abbiamo visitato l'ultimo giorno: visto che era molto esteso, che avevamo tempi stretti e che la guida era un po'scazzata non sono sicura di averlo visto al meglio (sicuramente mi sono persa l'osservatorio astronomico), ma vale sicuramente la pena.
Nella foto vedete la sua famosa piramide, costruita in modo da veicolare significati numerici legati ai due calendari Maya. Se ci battete le mani davanti sentite il verso del queztal, un uccello sacro ai Maya che oggi è quasi estinto.
La piramide è dedicata a Kuculcan (nome Maya di Quezalcoatl, il serpente piumato) ed è costruita in modo che durante gli equinozi si possa vedere un'ombra che scende serpeggiando lungo la scalinata nord.

Il tempio dei guerrieri: su ogni colonna è inciso in bassorilievo un diverso guerriero e in cima alla scalinata c'è la statua di un uomo in posizione particolare il cui significato è ancora ignoto. Sulla pancia della statua c'è una cavità in cui venivano poste le offerte sacrificali.

Sullo sfondo vedete la mensola dove veniva posta una rastrelliera con i teschi dei nemici uccisi in battaglia! Ne voglio una anch'io in salotto!

A Chichen Itza c'è il più grande campo per il gioco della palla di tutta la mesoamerica. Questo gioco esisteva in molte varianti. In questa la palla poteva essere colpita con delle mazze. Chi riusciva a fare passare la palla nell'anello, un colpo difficilissimo, si faceva sacrificare immediatamente sul posto per accedere in paradiso senza passare per le prove intermedie e la sua famiglia riceveva grandi onori. Che culo, eh?